Come creare delle abitudini positive all’interno della quotidianità del tuo studio Qualche mese fa portai il mio cane Kelly, border collie di 12 anni, a fare una visita di controllo dal veterinario dopo alcuni malori , il Dott. Paolo mi invio’ da uno specialista che mi diede una cura di 10 compresse al dì suddivide in 5 ogni 12 ore . Scordarmi di dare queste pastiglie a Kelly avrebbe portato sicuramente ad una catastrofica riuscita della terapia che era già definita salvavita , e perciò non permetteva nessuno sgarro . Non è stato semplice nei primi tempi , tra impegni lavorativi , abitudini quotidiane , ricordare gli orari delle somministrazioni , le dosi , i nomi dei farmaci. Così decisi di mettere il foglio della terapia sul piano della cucina , in maniera tale che mi fosse sempre visibile . Più tardi , una volta compreso il nome dei farmaci e le quantità da somministrare decisi di associare ciò a qualcosa che inevitabilmente non mi avrebbe fatto mai dimenticare di dare le pastiglie a Kelly , almeno in orario mattutino. Quando schiaccio il pulsante del caffè , alle 7:15 circa ogni mattina , mi viene in automatico di preparare le dosi che servono , la sera invece quando rientro è la prima cosa che faccio dopo aver gettato la mascherina utilizzata per il tragitto di ritorno dallo studio . Questa semplice associazione di abitudini ormai consolidate , il caffè al mattino e il cestinare la mascherina la sera, sono le azioni di richiamo che ho associato alla somministrazione dei farmaci . Perché vi racconto questo ?! Nelle realtà dei nostri studi alcune abitudini spesso ci vengono in automatico , ma purtroppo non sono spesso meccanismi positivi , creiamo delle perdite di tempo , sento di colleghi che appena entrano in ufficio si godono un bel caffè , magari perdendo tempo dietro a qualche richiesta insolita di un collaboratore , o magari a qualche email, o ai messaggi della segreteria telefonica , il che non è un male finché non si parla del paziente rompiscatole di turno che ne ha sempre una in urgenza... tu poi devi delegare alla tua segretaria , tanto vale che la ascolti lei la segreteria e poi ti riferisca no?! Ecco anche io ho questa abitudine appena entro in studio , mi dirigo subito alla macchinetta del caffè , cialda e via ... ma tutto ciò lo ho associato a qualcosa di positivo , a un meccanismo che quasi ormai parte in automatico . Innanzitutto schiaccio il pulsante e faccio scorrere il caffè allontanandomi, e in quei 3/4 minuti di attesa che arrivi ad una temperatura anti ustione controllo in ordine : ◦ Che il pos sia in carica ◦ Che i computer siano accesi e connessi ◦ Che le autoclavi abbiano terminato il ciclo della sera prima ( si disdicevole ma io do indicazioni di farle partire nella notte ) ◦ Che il pavimento sia pulito ◦ Che sia tutto pronto per il primo paziente Poi mi siedo alla scrivania , i computer sono accesi e connessi e scelgo qualche playlist per la filodiffusione bevendomi il caffè fatto in precedenza , vi assicuro che non è freddo. Questi meccanismi possiamo riportarli ad ogni azione che compiamo all’interno del nostro studio e trasmetterla anche ai nostri collaboratori , prima di tutto sotto forma di regole , che poi diventano inevitabilmente routine . Per esempio , ogni volta che dimettiamo un paziente dopo un Abt è di routine fissare il prossimo appuntamento, anche se tra sei mesi , non esiste il “chiamami prima dell’estate “ oppure il “ti contatteremo tra sei mesi per il prossimo appuntamento “ , inevitabilmente qualcuno ve lo perderete per strada e se pensate che richiami il paziente 3 volte su 10 lo farà in ritardo di qualche mese , e 3 pazienti ogni 10 igieni sono tanti , fate il conto di quante ablazioni fate in un anno e calcolate che il 30% se non fissate subito il richiamo potreste perderlo ... cifre da matti ! Ogni volta che la punta dell'ablatore viene svitata in automatico "viene in mente " all'operatore di ricordare di fissare appuntamento di richiamo. La sera per esempio , ho associato al premere l’interruttore generalizzato per serrare le tapparelle l'automatismo di andare a prendere una bomboletta igienizzante e farla partire , così , come quando infilo le chiavi nella porta per chiudere mi metto del disinfettante sulle mani e lo tengo modi pozzangerina sul palmo finché non esco dallo studio e non tocco più nulla prima di salire in auto . Semplificare le nostre azioni quotidiane facendole diventare delle routine che compiamo senza neanche pensarci più di tanto è un’ azione che porta dei risultati immediati con poco dispendio di energie , tutto quello che possiamo fare ogni giorno è ripetere delle azioni che ci portino a migliorare i meccanismi che già adottiamo . Senza una routine di base nello studio lasciamo troppo al caso le nostre azioni e anche quelle dei collaboratori, risulta importante dunque riflettere sulle abitudini quotidiane . Prenditi un minuto, rifletti e pensa “che azione profittevole potrei associare ad alcune abitudini che già adotto ogni giorno?“ Ogni realtà è a se e tu conosci il tuo studio meglio di chiunque altro . Buon lavoro Marco .