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© 2020. MARCO PALLARO DENTAL MANAGER

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DAI LE PASTIGLIE AL CANE

2021-01-27 21:26

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COME LAVORARE AL MEGLIO,

DAI LE PASTIGLIE AL CANE


Come creare delle abitudini positive all’interno della quotidianità del tuo studio




Qualche mese fa portai il mio cane Kelly, border collie di 12 anni, a fare una visita di controllo dal veterinario dopo alcuni malori , il Dott. Paolo mi invio’ da uno specialista che mi diede una cura di 10 compresse al dì suddivide in 5 ogni 12 ore .



Scordarmi di dare queste pastiglie a Kelly avrebbe portato sicuramente ad una catastrofica riuscita della terapia che era già definita salvavita , e perciò non permetteva nessuno sgarro .




Non è stato semplice nei primi tempi , tra impegni lavorativi , abitudini quotidiane , ricordare gli orari delle somministrazioni , le dosi , i nomi dei farmaci.



Così decisi di mettere il foglio della terapia sul piano della cucina , in maniera tale che mi fosse sempre visibile .



Più tardi , una volta compreso il nome dei farmaci e le quantità da somministrare decisi di associare ciò a qualcosa che inevitabilmente non mi avrebbe fatto mai dimenticare di dare le pastiglie a Kelly , almeno in orario mattutino.




Quando schiaccio il pulsante del caffè , alle 7:15 circa ogni mattina , mi viene in automatico di preparare le dosi che servono , la sera invece quando rientro è la prima cosa che faccio dopo aver gettato la mascherina utilizzata per il tragitto di ritorno dallo studio .



Questa semplice associazione di abitudini ormai consolidate , il caffè al mattino e il cestinare la mascherina la sera, sono le azioni di richiamo che ho associato alla somministrazione dei farmaci .




Perché vi racconto questo ?!




Nelle realtà dei nostri studi alcune abitudini spesso ci vengono in automatico , ma purtroppo non sono spesso meccanismi positivi , creiamo delle perdite di tempo , sento di colleghi che appena entrano in ufficio si godono un bel caffè , magari perdendo tempo dietro a qualche richiesta insolita di un collaboratore , o magari a qualche email, o ai messaggi della segreteria telefonica , il che non è un male finché non si parla del paziente rompiscatole di turno che ne ha sempre una in urgenza... tu poi devi delegare alla tua segretaria , tanto vale che la ascolti lei la segreteria e poi ti riferisca no?!




Ecco anche io ho questa abitudine appena entro in studio , mi dirigo subito alla macchinetta del caffè , cialda e via ... ma tutto ciò lo ho associato a qualcosa di positivo , a un meccanismo che quasi ormai parte in automatico .



Innanzitutto schiaccio il pulsante e faccio scorrere il caffè allontanandomi, e in quei 3/4 minuti di attesa che arrivi ad una temperatura anti ustione controllo in ordine :



◦ Che il pos sia in carica



◦ Che i computer siano accesi e connessi



◦ Che le autoclavi abbiano terminato il ciclo della sera prima ( si disdicevole ma io do indicazioni di farle partire nella notte )



◦ Che il pavimento sia pulito



◦ Che sia tutto pronto per il primo paziente




Poi mi siedo alla scrivania , i computer sono accesi e connessi e scelgo qualche playlist per la filodiffusione bevendomi il caffè fatto in precedenza , vi assicuro che non è freddo.




Questi meccanismi possiamo riportarli ad ogni azione che compiamo all’interno del nostro studio e trasmetterla anche ai nostri collaboratori , prima di tutto sotto forma di regole , che poi diventano inevitabilmente routine .



Per esempio , ogni volta che dimettiamo un paziente dopo un Abt è di routine fissare il prossimo appuntamento, anche se tra sei mesi , non esiste il “chiamami prima dell’estate “ oppure il “ti contatteremo tra sei mesi per il prossimo appuntamento “ , inevitabilmente qualcuno ve lo perderete per strada e se pensate che richiami il paziente 3 volte su 10 lo farà in ritardo di qualche mese , e 3 pazienti ogni 10 igieni sono tanti , fate il conto di quante ablazioni fate in un anno e calcolate che il 30% se non fissate subito il richiamo potreste perderlo ... cifre da matti !



Ogni volta che la punta dell'ablatore viene svitata in automatico "viene in mente " all'operatore di ricordare di fissare appuntamento di richiamo.




La sera per esempio , ho associato al premere l’interruttore generalizzato per serrare le tapparelle l'automatismo di andare a prendere una bomboletta igienizzante e farla partire , così , come quando infilo le chiavi nella porta per chiudere mi metto del disinfettante sulle mani e lo tengo modi pozzangerina sul palmo finché non esco dallo studio e non tocco più nulla prima di salire in auto .




Semplificare le nostre azioni quotidiane facendole diventare delle routine che compiamo senza neanche pensarci più di tanto è un’ azione che porta dei risultati immediati con poco dispendio di energie , tutto quello che possiamo fare ogni giorno è ripetere delle azioni che ci portino a migliorare i meccanismi che già adottiamo .



Senza una routine di base nello studio lasciamo troppo al caso le nostre azioni e anche quelle dei collaboratori, risulta importante dunque riflettere sulle abitudini quotidiane .




Prenditi un minuto, rifletti e pensa “che azione profittevole potrei associare ad alcune abitudini che già adotto ogni giorno?“



Ogni realtà è a se e tu conosci il tuo studio meglio di chiunque altro .




Buon lavoro



Marco .




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